domenica 4 maggio 2014

TOP & (FLOP) DELLA STAGIONE NFL : SEATTLE SEAHAWKS

Si dice certe volte che gli ultimi saranno i primi e, in questo caso, gli ultimi sono i primi. Conclusione migliore non può esserci, per questo percorso tra i migliori e i peggiori della più recente stagione NFL, se non una che riguardi i vincitori, i campioni, i Seattle Seahawks. Semplicemente perfetti, sotto ogni punto di vista. Sempre in testa alla loro Division e Conference prima, sempre pronti a vincere nei playoff poi. Fino al meraviglioso Super Bowl di New York e al trionfo, senza appello, sui Broncos.


Partiamo da colui che ha preso in mano, in maniera perfetta, le redini dell'attacco. Russell Wilson, in regular season, non ha lanciato molto (257 palloni), ma è stato precisissimo (63.1%). Non ha macinato yard in maniera dirompente (3.357 totali, 192.8 a partita), ma ha un rapporto touchdown pass (26) su intercetti (9) straordinario. Il 101.2 di quarterback rating medio non può che esaltarne le doti di passatore attento, razionale e senza sbavature. Niente male nemmeno le sue statistiche su corsa: in 96 attacchi, Wilson ha raccolto ben 539 yard (5.6 di media), con quattro giocate da oltre 20 yard e un touchdown. I dati sono rimasti praticamente invariati in una post-season trionfale per lui e i Seahawks. In tre partite ha completato 43 passaggi su 68 tentati (63.2%) per 572 yard (190.7 di media), con tre touchdown pass e senza intercetti, per un totale di 101.6 di quarterback rating. E, ovviamente, con un anello in più al dito.

Il gioco di corse di Seattle in stagione è stata straordinario e molto del merito deve essere attribuito a Marshawn Lynch. Il runningback dei Falchi Marini ha corso per 301 attacchi e 1.257 yard (4.2 a giocata). Se sembrano poche le sole sei giocate da oltre 20 yard, la bellezza di 12 touchdown messi a segno è un dato eclatante. La spinta di Lynch si è fatta sentire anche in post-season. Nella gara contro i Saints, in 28 attacchi, sono arrivate ben 140 yard (5 di media) e due touchdown, decisivi per raggiungere il Championship. Contro i Niners the Beast si è superato, andando ancora oltre le 100 yard, primo a riuscirci in stagione contro San Francisco, e regalando un'altra segnatura fondamentale per raggiungere il Super Bowl. Nella strepitosa vittoria su Denver, Lynch è rimasto in ombra per lunghi tratti del match, ma ha comunque messo a segno l'ennesimo touchdown stagionale. Detto delle grandi prestazioni di Wilson, Seattle ha chiuso con 136.8 yard a partita su corsa, quarta assoluta nel dato, con 14 touchdown e soli 6 fumble.

I problemi per i Seahawks nella prossima stagione potrebbero sorgere in sede di ricezione. Golden Tate, leader stagionale con 64 ricezioni per 898 yard (14 di media) e 5 touchdown, è volato a Detroit e ha lasciato un vuoto ancora da colmare nell'attacco di Seattle. Tra Doug Baldwin, Zach Miller e Jermaine Kearse i risultati non sono stati eccellenti in termini di yard (1.511 complessive), ma in tre hanno collezionato solo 62 drop, guadagnando 14.3 yard di media per ogni ricezione e mettendo insieme ben 14 touchdown. Wilson sa come trovare i suoi ricevitori alla perfezione, anche qualcuno la palla scotta. I Seahawks, nonostante quelle che sembrano scarne statistiche offensive, hanno segnato un totale di 417 punti, 26.1 a partita, lasciando alla loro fenomenale difesa un compito meno arduo da portare a termine. Il miglior receiver in post-season è stato Baldwin: tra Niners e Broncos ha ricevuto 11 passaggi su 12 di cui era il target per 172 yard con un touchdown, risultando il più prolifico in entrambe le sfide.


Il vero punto di forza, la vera perla di questa stagione dei Falchi Marini è stata la sua difesa. Meritano di essere citati tutti i dati principali di questa cavalcata straordinaria. In stagione regolare Seattle ha subito solamente 231 punti, 14.4 a partita, concedendo la miseria di 273.6 yard a partita agli attacchi avversari, di cui sole 4.4 di media a giocata. La difesa sui passaggi, grazie soprattutto alla spaventosa Legion of Boom, ha lasciato 2.752 yard totali in regular season, 172 a partita e 5.8 a giocata, unica sotto le 3.000 complessive. A fronte di 16 touchdown subiti, il minimo in NFL, sono stati ben 28 gli intercetti, neanche a dirlo il massimo tra tutte le formazioni. C'è bisogno di dire che le 30 giocate concesse da oltre 20 yard e le sole 3 da oltre 40 sono il dato migliore tra le 32 squadre in NFL? La difesa sulle corse avversarie è stata meno efficiente, fermandosi al settimo posto complessivo per numero di yard subite (1.626, 101.6 a partita). La media per giocata è stata ottima (3.9), così come eccellente il numero di touchdown concessi (4) e di fumble forzati (7). Sono stati 44 i sack totali, di cui due portanti a una safety, 1.042 i tackle e 113 i pass deflected. Nei playoff le statistiche sono sostanzialmente rimaste su questi livelli: 40 punti subiti (13.3 di media), 230 tackle, 4 sack, 23 pass deflected, 4 intercetti, di cui uno riportato in touchdown da Malcom Smith nel Super Bowl che l'ha eletto most valuable player, 7 fumble forzati e ben 4 recuperati.

Dopo aver elogiato il collettivo della retroguardia, passiamo alle fantastiche individualità. Partiamo dalla tanto famigerata Legion Of Boom: Byron Maxwell ha messo insieme 28 tackle (23+5), 12 pass deflected e 4 intercetti, aggiungendo sostanza anche nei playoff; Richard Sherman ha raccolto 48 tackle (38+10), 16 pass deflected e la bellezza di 8 intercetti per 125 yard di guadagno e un touchdown in regular season, mentre in PS le sue statistiche non sono state altissime, ma il cornerback ha raggiunto comunque l'eccellenza assoluta, togliendo il pallone dalle mani di Michael Crabtree in end zone nell'azione decisiva che ha spedito i Seahawks al Super Bowl; Earl Thomas non è stato assolutamente da meno con 105 tackle (78+27), 9 pass deflected e 5 intercetti, cui ha aggiunto 24 tackle e 3 pass deflected in post-season; Kam Chancellor, se in stagione regolare ha messo insieme numeri già di per sé ottimi, con 99 tackle (65+34), 6 pass deflected e 3 intercetti per 78 yard di guadagno, nei playoff è stato letteralmente mostruoso, portando 35 tackle, 6 pass deflected e 2 intercetti agli attacchi avversari. Numeri davvero impressionanti.

Fra gli altri della difesa ricordiamo Bobby Wagner, leader dei tackle con 120 (72+48), cui ha aggiunto 5 sack, 7 pass deflected e 2 intercetti, Malcom Smith, dagli ottimi numeri in regular season, ma soprattutto MVP del Super Bowl, grazie ai 10 tackle portati all'attacco più prestante della Lega, uniti a un intercetto riportato in touchdown per 69 yard e a un fumble recuperato in una delle fasi decisive del match. Altri due elementi fantastici sono stati Michael Bennett, leader in termini di sack (8.5) e Cliff Avril, altro difensore incredibile da 8 sack, 4 pass deflected e 5 fumble forzati. Sarebbero da citare tutti, però, visto l'impatto decisivo sulla stagione del trionfo Seahawks. Stagione che comincia con quattro vittorie consecutive, una di misura sui Panthers, una netta e inequivocabile sui Niners, una di minor calibro contro i Jaguars e una in decisa rimonta contro i Texans. Arriva poi la sconfitta contro i Colts, che mette Seattle nella condizione di non poter più sbagliare, in una Division combattuta come la NFC West, in cui San Francisco e Arizona scalpitavano per tornare in auge dopo un difficile inizio.


Le successive sette partite sono sette perle che Seattle si regala per ipotecare non solo la vetta divisionale, ma anche quella dell'intera NFC. Titans, Cardinals, Rams, Buccaneers, Falcons, Vikings e Saints non possono nulla di fronte allo strapotere difensivo e all'efficienza offensiva dei Seahawks, straordinari in ogni aspetto del loro gioco. Negli ultimi quattro match arrivano due vittorie, su Giants e Rams, e due sconfitte, contro Niners e Cardinals, a rendere il record più umano (13-3) e a insinuare qualche piccolo dubbio su un possibile dominio anche nei playoff. Tutti si aspettano un Super Bowl che metta di fronte la miglior difesa, quella dei Falchi Marini, e il miglior attacco, quello dei Broncos, ma prima ci sono il Divisional e il Championship da superare. Niente paura, però, perché i Saints vengono superati dal Beast Mode di Seattle, mentre i Niners vengono distrutti dalla perfetta Legion of Boom. Manca solo il Super Bowl, proprio contro Denver, per diventare campioni.


Il risultato finale, 43-8 per Seattle, esprime al meglio la differenza vista in campo. Si dice che la difesa è il miglior attacco, ma nessuno si aspettava che i Seahawks potessero dominare a tal punto la sfida contro Peyton Manning e compagni. Viste le proporzioni del successo, ci si chiede dunque se inizierà una dinastia Seahawks. La perdita di pedine importanti come Walter Thurmond, Red Bryant, Chris Clemons e Breno Giacomini, oltre che del già citato Golden Tate, ha liberato spazio salariale per poter rifirmare il duo Sherman – Thomas il prossimo anno, ma rischia di lasciare dei vuoti molto pesanti sul roster di Seattle. Il Draft dovrà servire a colmarli al meglio, se non si vuole essere scavalcati. Seattle rimane comunque tra le favorite. E, per ora, si può godere un trionfo che la consacra nell'olimpo dei campioni.

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