Si
dice certe volte che gli ultimi saranno i primi e, in questo caso,
gli ultimi sono i primi. Conclusione migliore non può esserci, per
questo percorso tra i migliori e i peggiori della più recente
stagione NFL, se non una che riguardi i vincitori, i campioni, i
Seattle Seahawks. Semplicemente perfetti, sotto ogni punto di vista.
Sempre in testa alla loro Division e Conference prima, sempre pronti
a vincere nei playoff poi. Fino al meraviglioso Super Bowl di New
York e al trionfo, senza appello, sui Broncos.
Partiamo
da colui che ha preso in mano, in maniera perfetta, le redini
dell'attacco. Russell Wilson, in regular season, non ha lanciato
molto (257 palloni), ma è stato precisissimo (63.1%). Non ha
macinato yard in maniera dirompente (3.357 totali, 192.8 a partita),
ma ha un rapporto touchdown pass (26) su intercetti (9)
straordinario. Il 101.2 di quarterback rating medio non può che
esaltarne le doti di passatore attento, razionale e senza sbavature.
Niente male nemmeno le sue statistiche su corsa: in 96 attacchi,
Wilson ha raccolto ben 539 yard (5.6 di media), con quattro giocate
da oltre 20 yard e un touchdown. I dati sono rimasti praticamente
invariati in una post-season trionfale per lui e i Seahawks. In tre
partite ha completato 43 passaggi su 68 tentati (63.2%) per 572 yard
(190.7 di media), con tre touchdown pass e senza intercetti, per un
totale di 101.6 di quarterback rating. E, ovviamente, con un anello
in più al dito.
Il
gioco di corse di Seattle in stagione è stata straordinario e molto
del merito deve essere attribuito a Marshawn Lynch. Il runningback
dei Falchi Marini ha corso per 301 attacchi e 1.257 yard (4.2 a
giocata). Se sembrano poche le sole sei giocate da oltre 20 yard, la
bellezza di 12 touchdown messi a segno è un dato eclatante. La
spinta di Lynch si è fatta sentire anche in post-season. Nella gara
contro i Saints, in 28 attacchi, sono arrivate ben 140 yard (5 di
media) e due touchdown, decisivi per raggiungere il Championship.
Contro i Niners the
Beast
si è superato, andando ancora oltre le 100 yard, primo a riuscirci
in stagione contro San Francisco, e regalando un'altra segnatura
fondamentale per raggiungere il Super Bowl. Nella strepitosa vittoria
su Denver, Lynch è rimasto in ombra per lunghi tratti del match, ma
ha comunque messo a segno l'ennesimo touchdown stagionale.
Detto delle grandi prestazioni di Wilson, Seattle ha chiuso con 136.8
yard a partita su corsa, quarta assoluta nel dato, con 14 touchdown e
soli 6 fumble.
I
problemi per i Seahawks nella prossima stagione potrebbero sorgere in
sede di ricezione. Golden Tate, leader stagionale con 64 ricezioni
per 898 yard (14 di media) e 5 touchdown, è volato a Detroit e ha
lasciato un vuoto ancora da colmare nell'attacco di Seattle. Tra Doug
Baldwin, Zach Miller e Jermaine Kearse i risultati non sono stati
eccellenti in termini di yard (1.511 complessive), ma in tre hanno
collezionato solo 62 drop, guadagnando 14.3 yard di media per ogni
ricezione e mettendo insieme ben 14 touchdown. Wilson sa come trovare
i suoi ricevitori alla perfezione, anche qualcuno la palla scotta. I
Seahawks, nonostante quelle che sembrano scarne statistiche
offensive, hanno segnato un totale di 417 punti, 26.1 a partita,
lasciando alla loro fenomenale difesa un compito meno arduo da
portare a termine. Il miglior receiver in post-season è stato
Baldwin: tra Niners e Broncos ha ricevuto 11 passaggi su 12 di cui
era il target per 172 yard con un touchdown, risultando il più
prolifico in entrambe le sfide.
Il
vero punto di forza, la vera perla di questa stagione dei Falchi
Marini è stata la sua difesa. Meritano di essere citati tutti i dati
principali di questa cavalcata straordinaria. In stagione regolare
Seattle ha subito solamente 231 punti, 14.4 a partita, concedendo la
miseria di 273.6 yard a partita agli attacchi avversari, di cui sole
4.4 di media a giocata. La difesa sui passaggi, grazie soprattutto
alla spaventosa Legion
of Boom,
ha lasciato 2.752 yard totali in regular season, 172 a partita e 5.8
a giocata, unica sotto le 3.000 complessive. A fronte di 16 touchdown
subiti, il minimo in NFL, sono stati ben 28 gli intercetti, neanche a
dirlo il massimo tra tutte le formazioni. C'è bisogno di dire che le
30 giocate concesse da oltre 20 yard e le sole 3 da oltre 40 sono il
dato migliore tra le 32 squadre in NFL? La difesa sulle corse
avversarie è stata meno efficiente, fermandosi al settimo posto
complessivo per numero di yard subite (1.626, 101.6 a partita). La
media per giocata è stata ottima (3.9), così come eccellente il
numero di touchdown concessi (4) e di fumble forzati (7). Sono stati
44 i sack totali, di cui due portanti a una safety, 1.042 i tackle e
113 i pass deflected. Nei playoff le statistiche sono sostanzialmente
rimaste su questi livelli: 40 punti subiti (13.3 di media), 230
tackle, 4 sack, 23 pass deflected, 4 intercetti, di cui uno riportato
in touchdown da Malcom Smith nel Super Bowl che l'ha eletto most
valuable player, 7 fumble forzati e ben 4 recuperati.
Dopo
aver elogiato il collettivo della retroguardia, passiamo alle
fantastiche individualità. Partiamo dalla tanto famigerata Legion
Of Boom:
Byron Maxwell ha messo insieme 28 tackle (23+5), 12 pass deflected e
4 intercetti, aggiungendo sostanza anche nei playoff; Richard Sherman
ha raccolto 48 tackle (38+10), 16 pass deflected e la bellezza di 8
intercetti per 125 yard di guadagno e un touchdown in regular season,
mentre in PS le sue statistiche non sono state altissime, ma il
cornerback ha raggiunto comunque l'eccellenza assoluta, togliendo il
pallone dalle mani di Michael Crabtree in end zone nell'azione
decisiva che ha spedito i Seahawks al Super Bowl; Earl Thomas non è
stato assolutamente da meno con 105 tackle (78+27), 9 pass deflected
e 5 intercetti, cui ha aggiunto 24 tackle e 3 pass deflected in
post-season; Kam Chancellor, se in stagione regolare ha messo insieme
numeri già di per sé ottimi, con 99 tackle (65+34), 6 pass
deflected e 3 intercetti per 78 yard di guadagno, nei playoff è
stato letteralmente mostruoso, portando 35 tackle, 6 pass deflected e
2 intercetti agli attacchi avversari. Numeri davvero impressionanti.
Fra
gli altri della difesa ricordiamo Bobby Wagner, leader dei tackle con
120 (72+48), cui ha aggiunto 5 sack, 7 pass deflected e 2 intercetti,
Malcom Smith, dagli ottimi numeri in regular season, ma soprattutto
MVP del Super Bowl, grazie ai 10 tackle portati all'attacco più
prestante della Lega, uniti a un intercetto riportato in touchdown
per 69 yard e a un fumble recuperato in una delle fasi decisive del
match. Altri due elementi fantastici sono stati Michael Bennett,
leader in termini di sack (8.5) e Cliff Avril, altro difensore
incredibile da 8 sack, 4 pass deflected e 5 fumble forzati. Sarebbero
da citare tutti, però, visto l'impatto decisivo sulla stagione del
trionfo Seahawks. Stagione che comincia con quattro vittorie
consecutive, una di misura sui Panthers, una netta e inequivocabile
sui Niners, una di minor calibro contro i Jaguars e una in decisa
rimonta contro i Texans. Arriva poi la sconfitta contro i Colts, che
mette Seattle nella condizione di non poter più sbagliare, in una
Division combattuta come la NFC West, in cui San Francisco e Arizona
scalpitavano per tornare in auge dopo un difficile inizio.
Le
successive sette partite sono sette perle che Seattle si regala per
ipotecare non solo la vetta divisionale, ma anche quella dell'intera
NFC. Titans, Cardinals, Rams, Buccaneers, Falcons, Vikings e Saints
non possono nulla di fronte allo strapotere difensivo e
all'efficienza offensiva dei Seahawks, straordinari in ogni aspetto
del loro gioco. Negli ultimi quattro match arrivano due vittorie, su
Giants e Rams, e due sconfitte, contro Niners e Cardinals, a rendere
il record più umano (13-3) e a insinuare qualche piccolo dubbio su
un possibile dominio anche nei playoff. Tutti si aspettano un Super
Bowl che metta di fronte la miglior difesa, quella dei Falchi Marini,
e il miglior attacco, quello dei Broncos, ma prima ci sono il
Divisional e il Championship da superare. Niente paura, però, perché
i Saints vengono superati dal Beast
Mode
di Seattle, mentre i Niners vengono distrutti dalla perfetta Legion
of Boom.
Manca solo il Super Bowl, proprio contro Denver, per diventare
campioni.
Il
risultato finale, 43-8 per Seattle, esprime al meglio la differenza
vista in campo. Si dice che la difesa è il miglior attacco, ma
nessuno si aspettava che i Seahawks potessero dominare a tal punto la
sfida contro Peyton Manning e compagni. Viste le proporzioni del
successo, ci si chiede dunque se inizierà una dinastia Seahawks. La
perdita di pedine importanti come Walter Thurmond, Red Bryant, Chris
Clemons e Breno Giacomini, oltre che del già citato Golden Tate, ha
liberato spazio salariale per poter rifirmare il duo Sherman –
Thomas il prossimo anno, ma rischia di lasciare dei vuoti molto
pesanti sul roster di Seattle. Il Draft dovrà servire a colmarli al
meglio, se non si vuole essere scavalcati. Seattle rimane comunque
tra le favorite. E, per ora, si può godere un trionfo che la
consacra nell'olimpo dei campioni.
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